Resto al Sud 2.0 – aiuti all’Imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno
Il 15 ottobre 2025 rappresenta una data spartiacque per le politiche di sostegno all’imprenditoria nel Sud Italia. A partire dalla mezzanotte del 14 ottobre si chiude definitivamente lo sportello del vecchio “Resto al Sud” istituito dal decreto legge 91 del 2017, a causa dell’esaurimento completo delle risorse finanziarie disponibili. Il passaggio di testimone avviene senza soluzione di continuità: dalle ore 12:00 del 15 ottobre entra in vigore la nuova misura “Resto al Sud 2.0”, introdotta dal Decreto Coesione numero 60 del 2024.
Il testimone passa ora a una versione rinnovata e potenziata, che mantiene l’obiettivo di fondo di sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali nel Mezzogiorno, introducendo però modifiche significative sia nei requisiti di accesso che nelle modalità di finanziamento.
I destinatari della nuova misura
Resto al Sud 2.0 si rivolge specificatamente ai giovani di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 35 anni non ancora compiuti, restringendo quindi la platea rispetto alla versione precedente che arrivava fino ai 55 anni. La condizione essenziale è trovarsi in una situazione di inattività, inoccupazione o disoccupazione. Il programma include anche i beneficiari del programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) e i cosiddetti “working poor”, ovvero coloro che pur lavorando si trovano in condizioni di marginalità economica.
Le aree geografiche ammissibili
Il perimetro geografico di applicazione della misura comprende le otto regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le agevolazioni
La vera novità di Resto al Sud 2.0 risiede nella struttura delle agevolazioni, che si articola su più livelli e rappresenta un significativo potenziamento rispetto al passato. Il primo strumento previsto è un voucher a fondo perduto che può coprire fino al 100% dell’investimento. L’importo base ammonta a 40.000 euro, ma può essere elevato fino a 50.000 euro per progetti che presentino caratteristiche di innovazione, digitalizzazione o sostenibilità ambientale.
Oltre ai voucher, la nuova misura prevede contributi aggiuntivi per progetti di investimento di dimensioni maggiori. Per programmi fino a 120.000 euro è possibile ottenere contributi fino al 75% dell’investimento totale, mentre per progetti compresi tra 120.000 e 200.000 euro la percentuale di contribuzione può arrivare fino al 70%.
Le risorse disponibili e l’integrazione con la NASpI
Il governo ha stanziato per Resto al Sud 2.0 una dotazione finanziaria complessiva di 356,4 milioni di euro, una cifra considerevole che testimonia l’impegno verso il rilancio dell’occupazione giovanile nel Mezzogiorno.
Un elemento di particolare interesse riguarda l’integrazione con l’indennità di disoccupazione. I giovani che percepiscono la NASpI hanno la possibilità di richiederne l’erogazione anticipata in un’unica soluzione e di cumularla con il contributo previsto da Resto al Sud 2.0. Questo meccanismo consente di costituire un capitale iniziale significativo per avviare la nuova attività imprenditoriale, riducendo la necessità di ricorrere al credito bancario nelle fasi iniziali.
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